BIM. Cos’è, come funziona e come può aiutarci?

BIM è l’acronimo di “Building Information Modeling” e viene definito come la rappresentazione digitale delle caratteristiche fisiche e funzionali di un oggetto, qualunque esso sia, ed è composto dal modello 3D dove vi sono raccolti tutti i dati fisiciprestazionali e funzionali di esso.

Il BIM però non è un nuovo formato di rappresentazione 3D, ma una tecnologia che permette di creare un modello informativo e condiviso contenente le informazioni utili in ogni fase della progettazione: come disegni tecnici, geometrie dell’edificio, localizzazione geografica degli oggetti, proprietà dei materiali, caratteristiche termiche, prestazioni energetiche, impianti, sicurezza, manutenzione e demolizione, ecc…

Nel nostro caso, le informazioni che andremmo a condividere saranno inerenti alla geometria della rubinetteria, le proprietà dei materiali impiegati, le informazioni sugli elementi tecnici e tutte le specifiche tecniche al fine di poter aiutare il progettista nello sviluppo del progetto.

Un passo avanti nella progettazione

Ad oggi esistono quattro livelli di BIM, e sono i seguenti:

  • Livello 0 – CAD Standardizzato: sostanzialmente è l’organizzazione di un lavoro in modo tradizionale.
  • Livello 1- BIM Solitario: si usa il metodo di progettazione parametrica e gestione dati all’interno senza instaurare nessun tipo di collaborazione con altri professionisti.
  • Livello 2 – BIM Collaborativo: in questo caso c’è collaborazione tra i soggetti coinvolti nella progettazione e le informazioni sono condivise attraverso un file comune.
  • Livello 3 – BIM Condiviso: tutti i professionisti lavorano contemporaneamente allo stesso modello in modo da recepire gli aggiornamenti in tempo reale.

Nel settore della progettazione esistono dei livelli di dettaglio (LOD – Level Of Detail) che definiscono il livello di precisione delle informazioni contenute all’interno del modello BIM. Essi rappresentano un punto di riferimento che permette a tutti i soggetti coinvolti di costruire il modello BIM con lo stesso grado di definizione e precisione dei contenuti.

I LOD sono cinque e sono i seguenti:

  • LOD 100: l’elemento è rappresentato in maniera generica e ulteriori informazioni sull’elemento del modello possono essere ricavate da altre fonti.
  • LOD 200: l’elemento è rappresentato con quantità, dimensioni, forma, posizione e orientamento generici.
  • LOD 300/350: l’elemento è rappresentato con quantità, dimensioni, forma, posizione e orientamento corretti.
  • LOD 400: l’elemento è rappresentato con quantità, dimensioni, forma, posizione e orientamento corretti e riporta dettagli relativi a fabbricazione, assemblaggio e installazione.
  • LOD 500: l’elemento rispecchia fedelmente la realtà, ed è una rappresentazione verificata in termini di quantità, dimensioni, forma, posizione e orientamento.

Per restare in tema, la normativa italiana che fa riferimento ai LOD sopracitati è la UNI 11337-4:2017 e sono definiti secondo la scala riportata in seguito:

  • LOD A: le entità sono rappresentate graficamente attraverso un sistema geometrico simbolico o una raffigurazione di genere presa a riferimento senza vincolo di geometria. Le caratteristiche quantitative e qualitative sono indicative.
  • LOD B: le entità sono virtualizzate graficamente come un sistema geometrico generico o una geometria d’ingombro. Le caratteristiche qualitative e quantitative sono approssimate.
  • LOD C: Le entità sono virtualizzate graficamente come un sistema geometrico definito. Le caratteristiche qualitative e quantitative sono definite in via generica nel rispetto dei limiti della normativa vigente e delle norme tecniche di riferimento e riferibili a una pluralità di entità similari.
  • LOD D: le entità sono virtualizzate graficamente come un sistema geometrico dettagliato. Le caratteristiche qualitative e quantitative sono specifiche di una pluralità definita di prodotti similari. È definita l’interfaccia con altri sistemi specifici di costruzione, compresi gli ingombri approssimati di manovra e manutenzione.
  • LOD E: le entità sono virtualizzate graficamente come uno specifico sistema geometrico specifico. Le caratteristiche quantitative e qualitative sono specifiche di un singolo sistema produttivo legato al prodotto definito. È definito il livello di dettaglio relativo alla fabbricazione, l’assemblaggio e l’installazione compresi gli specifici ingombri di manovra e manutenzione.
  • LOD F: gli oggetti esprimono la virtualizzazione verificata sul luogo dello specifico sistema produttivo eseguito/costruito. Le caratteristiche quantitative e qualitative sono quelle specifiche del singolo sistema produttivo del prodotto posato e installato. Sono definiti per ogni singolo prodotto gli interventi di gestione, manutenzione e/o riparazione e sostituzione da eseguirsi lungo tutto il ciclo di vita dell’opera.
  • LOD G: gli oggetti esprimono la virtualizzazione aggiornata dello stato di fatto di una entità in un tempo definito. Sono definiti per ogni singolo prodotto gli interventi di gestione, manutenzione e/o riparazione e sostituzione da eseguirsi lungo tutto il ciclo di vita dell’opera.

Vantaggi e futuro

Il BIM aiuta i committenti, architetti, ingegneri nel fornire informazioni per gestire una infrastruttura lungo il suo ciclo di vita, riducendo il costo delle operazioni, così come gli interventi di manutenzione.

Nei progetti delle infrastrutture sta aumentando sempre più la percentuale di utilizzo del BIM, inducendo molti operatori nel settore ad adottarlo per ottenere una maggiore competitività e aggiudicarsi nuovi lavori.

I progetti che si avvalgono di un approccio basato sul BIM possono vantare una serie di vantaggi, fra cui:

  • Minori rielaborazioni del progetto.
  • Meno errori.
  • Migliore collaborazione fra le parti coinvolte.
  • Manutenzione più snella e fluida.
  • Una corretta e sostenibile gestione delle risorse.

Tant’è che le amministrazioni pubbliche stanno imponendo sempre più l’utilizzo del BIM nei propri progetti. Infatti, in Italia con l’approvazione del DM 560 del 2017 si è stabilito le modalità e i tempi di progressiva introduzione del metodo BIM per l’edilizia e le infrastrutture, fino ad arrivare ad un completo utilizzo nel 2025 (salvo proroghe e/o deroghe).

Detto ciò, il BIM è uno strumento che sta prendendo sempre più piede all’interno delle nostre vite lavorative, dandoci sempre più una mano nel semplificare il lavoro altrui per una maggiore precisione e rapidità in fase di progettazione e sviluppo di piccole e grandi opere. Avete a disposizione i nostri BIM nella pagina di ogni prodotto. 

di Francesco Balbo 

Ufficio Tecnico